

“Non andrò al Festival di Sanremo, il confronto così com’è è anacronistico, dobbiamo deciderci di dare una svolta a questa musica, portandola e facendola conoscere anche fuori dei confini italiani”. Parla a ruota libera Renato Zero, ai microfoni di ‘Chiambretti ore 10‘, su Radio2 , alla vigilia del ritorno a Roma del suo ‘Amo tour’.
Incalzato da Piero Chiambretti sui grandi nomi in gara al prossimo Festival di Sanremo, l’artista romano non si lascia affabulare: “Cerchiamo di far conoscere la nostra melodia anche all’estero e poi ripieghiamo ancora una volta su questo giochino che vince chi canta, forse, peggio o chi scrive la canzone meno coraggiosa”.
E se “una volta c’erano il Circo Massimo, i leoni e i domatori- replica Renato Zero– adesso c’è X-Factor”.
Per diventare qualcuno, secondo l’artista, “ci vuole la gavetta, bisogna farsi il mazzo, affittare quelle cantinacce umide dove si mette un amplificatore, una batteria, si attaccano i jack e si suona finchè non si è convinti di potere uscire e far ascoltare qualcosa a qualcuno”.
“Questi X-Factor – conclude Renato Zero- andrebbero bene se uno arrivasse lì dopo avere fatto una gavetta molto rigorosa, non è detto che se uno riesce a vincere X-Factor abbia delle gambe solide per rimanere in piedi successivamente”
testo della redazione. lorem ipsum sic amet